I
calcoli dicono che l’ulteriore aumento dell’IVA dal 21 al 22 per cento previsto
per il prossimo luglio costerà mediamente 103 euro all’anno per una famiglia normale, che vive cioè con un reddito sufficiente per pagare affitto, bollette, cibo e
pochi altri consumi. Il calcolo non è difficile: se una famiglia di tre
persone spende circa 500 euro al mese per il vitto, l’aumento comporterebbe un
aggravio dei costi di 5 euro, cioè 60 all’anno. In una famiglia nella quale il
mangiare rappresenta una delle spese più sostanziose. Altro discorso, invece,
per le spese finalizzate a importanti o grandi acquisti: se vuoi comprarti un
modello della Jaguar (ho dovuto cercare in rete i listini), che costa tra 50 e
60 mila euro, quell’1% rappresenterebbe 500 o 600 euro. E siccome chi si compra
il modello della Jaguar è attento alla lira (!) proprio non gli va di dover
cacciare tutti quei soldi in più. No, guardate, non è uno scherzo: la
preoccupazione di chi vuole abolire l’aumento è proprio questa: che potrebbe
colpire i consumi di lusso. La dimostrazione ulteriore è che l’abolizione
dell’aumento significherebbe un costo per l’erario di due miliardi per il 2013
(un semestre) e di quattro per il prossimo anno. Dove si trovano questi soldi? Beh,
semplice: basterebbe chiedere alla Fornero una consulenza per aumentare il
numero degli esodati!
Più
o meno identico ragionamento vale per la questione IMU. Ripetendo ancora una
volta fino alla noia che parlare di prima casa è una sciocchezza (semmai di UNICA casa, e sempre che non sia di
lusso), l’abolizione come la vuol fare Berlusca (dovrà risolvere che cosa
considerare prima casa fra le tante che ha!) costa 4 miliardi per ogni anno a
venire, più i quattro che sarebbero necessari per la restituzione che un po’ di
pensionati babbioni stanno ancora aspettando davanti agli uffici postali. Dove
trovare i soldi per questa grande impresa? Ci si potrebbe rivolgere a Pietro
Ichino e farsi dire in che modo fregare ancora un po’ precari e lavoratori a
tempo indeterminato e il problema sarebbe facilmente risolto.
Adesso
attendiamo le decisioni del governissimo. Dopo le tanti lodi sperticate sulle
novità introdotte (lodi davvero esagerate a guardare le facce, e soprattutto i
curricula di un po’ di ministri: e non sono ancora arrivati i sottosegretari!)
sarà davvero interessante conoscere le soluzioni inventate per i due
problemini.
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